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Nel 1971, dieci anni prima che in Europa scoppiasse il fenomeno custom, la Moto Guzzi presentava la sua 850 “California”. Storia della nascita di un successo che dura ancora oggi.
Le Harley Davidson sono le custom per eccellenza. All’inizio degli anni Ottanta i Costruttori giapponesi si accorsero del grande potenziale commerciale di questo genere di moto e realizzarono le loro proposte, “scopiazzando” le moto di Milwaukee senza fare tanti complimenti. Prima di loro però, ma in maniera del tutto originale seppur dalle Harley traendo ispirazione, la Moto Guzzi aveva inventato la California: una moto che affascinò, non solo per l'estetica, anche chi mai avrebbe comprato un’Harley-Davidson.
Mantenendo il solido telaio che conferiva alla V7 Special ottima tenuta di strada e con un motore robusto di buona potenza ed affidabile, a Mandello realizzarono una GT che a differenza della moto americana non costava nemmeno tanto (1.056.000 lire nei primi mesi del 1972).
Erano i tempi in cui l’arrivo delle pluricilindriche giapponesi aveva scatenato l’adrenalina da prestazioni e invece Guzzi presentò la sua moto per vivere il motociclismo in maniera diversa, rilassata, gustandosi il panorama, grazie alla comoda posizione di guida, al confortevole sellone, al riparo aerodinamico offerto dal parabrezza, senza contare la capacità di carico offerta dalle valigie laterali di serie. Inoltre il motore era generoso di coppia e parco nei consumi. Insomma, il turismo a lungo raggio aveva ora una nuova dimensione.
[da Motociclismo ]